venerdì 6 giugno 2008

QUELLE 70 MILA SCHIAVE DEL SESSO. PER IL RACKET AFFARI PER 1 MILIARDO DI EURO

Irina, sedici anni, comprata per 200 euro in Romania, picchiata dal protettore con una mazza da baseball se non guadagnava almeno 5 mila euro lungo i viali romani. Una schiava, umiliata e trattata come un animale: con le iniziali del suo aguzzino incise sulla pelle con un pezzo di vetro come un marchio di proprietà. Se passa il ddl anche lei verrebbe considerata un "soggetto pericoloso" come le oltre 70mila prostitute che si vendono ogni giorno in Italia, cercate ogni mese da ben nove milioni di clienti di cui il 70 per cento è regolarmente sposato.

Settantamila persone in vendita: 50% lucciole, 30% viados, 20% minorenni - gli uomini sono in minoranza, un migliaio a Milano e altrettanti ragazzi di vita a Roma calcola l'Arci gay - in un mercato del sesso a pagamento che ha un giro di affari presunto di novanta milioni di euro al mese, oltre un miliardo l'anno. Lavorano soprattutto in strada e per la maggior parte sono straniere - di oltre sessanta nazionalità dicono le statistiche della Caritas che ha raccolto il racconto di 4mila donne, soprattutto romene e nigeriane.

L'incubo dei loro viaggi della speranza finiti sui marciapiedi con l'inganno, di chi a casa aveva fatto liceo o università (28%) ed è arrivata sperando in un lavoro regolare ed è stata costretta, tra stupri, ricattati e minacce di riti woodoo, a mettersi all'asta per mantenere la famiglia all'est o in Africa. Ragazze in vendita alla luce del sole, sulle consolari, o invisibili come le cinesi, sfruttate come schiave in case d'appuntamento solo per connazionali nascosti nelle chinatown e scoperti solo dopo alcuni casi di aborti clandestini.

Straniere in strada, sempre più numerose, sempre più a prezzi stracciati - si parla ormai di 30 euro a rapporto - e le italiane a casa visto che appena possono si organizzano, hanno l'appartamento di proprietà che consente di scegliere i clienti e magari non avere il protettore. Le più tecnologiche si affidano ad internet e tra finte escort che offrono "solo" compagnia a 400 euro l'ora e altre che garantiscono sogni a luci rosse con foto esplicite nei loro siti, il mercato si amplia: si parla di altre 300mila i risultati su Google alla voce escort Italia.

Vendute, minacciate. I dati del ministero parlano di un 10% vittima del racket, costretto a prostituirsi perché minacciata o hanno minacciato i parenti, i figli rimasti in patria. Parole che si trasformano in realtà nella maggior parte dei casi: ogni anno sono una ventina le lucciole uccise, il 14 per cento è stato ingannato e violentato prima di essere sbattuto sulla strada, negli ultimi sei anni 37mila sono state accompagnate ai servizi medici o sociali.

Clandestine soprattutto, e per questo schiave senza diritti: obbligate a prostituirsi senza preservativo per far pagare di più i clienti - (l'80 per cento degli uomini chiede di farlo senza condom), costrette a vendersi anche incinte, lasciate sul marciapiede 12 ore al giorno con la pancia che cresce perché il loro corpo frutta dai 5.000 ai settemila euro. Sette le regioni con la maggiore presenza di prostitute di strada: Lazio, Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Abruzzo.

(da repubblica.it)

Articoli come questo non sono da commentare ma solo da leggere. Semplicemente agghiacciante. Tutti sanno ma si girano dall'altra parte. Berlusconi si occupi di combattere le mafie italiane e straniere e lasci stare gli immigrati che lavorano onestamente.

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