lunedì 30 giugno 2008

NUOVA INDAGINE DELLA MAGISTRATURA SU BERLUSCONI. IPOTIZZATI I REATI DI TRUFFA ED EVASIONE FISCALE (SATIRA)

Una nuova e clamorosa notizia circola in queste ore negli ambienti giudiziari.
La magistratura avrebbe aperto un fascicolo nei confronti del presidente del consiglio, reati ipotizzati: truffa ed evasione fiscale.
L'indagine sarebbe partita dopo le dichiarazioni del presidente dell'associazione nazionale magnaccia(ANM): "devo chiarire che il signor Berlusconi non risulta essere iscritto al nostro albo, ci riserviamo quindi ogni azione a tutela dell'onorabilità della nostra associazione".
La guardia di finanza dopo aver appurato che effettivamente il premier non è scritto all'albo, ha scoperto che lo stesso ha esercitato abusivamente l'attività di "promotore di attrici" per un periodo ancora da definire.
Inoltre i proventi derivanti da tale attività sarebbero stati nascosti al fisco. Ulteriori accertamenti sarebbero in corso.
Una delle attrici che si era affidata a Berlusconi, raggiunta telefonicamente, ha affermato: "mi ero subito accorta che qualcosa non andava. Nell'ambiente nessuno lo conosceva e poi nonostante tutte le promesse e gli annunci non è riuscito a afarmi guadagnare nulla".

domenica 29 giugno 2008

DAI SILVIO E' UN LAVORO COME UN ALTRO. PENSA A QUANDO CANTAVI CON LE ORCHESTRINE SULLE NAVI DA CROCIERA....

Silvio è arrabbiato e ne ha tutte le ragioni.
Dopo tutti i soldi spesi per le telefonate a Saccà senza che una sola delle fanciulle raccomandate abbia avuto una particina nelle fiction Rai, è il minimo che può fare.
Però anche lui se l'è andata a cercare.
Bastava mettere il suo "fedele" Confalonieri come presidente unico di Mediaset e Rai e sicuramente ogni suo desiderio sarebbe stato esaudito.
Adesso invece si ritrova a dover sguinzagliare il suo fido Bonaiuti e il suo avvocato Ghedini contro Di Pietro.
Non capisco perchè se la prenda così tanto. In fondo "piazzare questa o quella velina" è un lavoro come un altro. Certo il linguaggio da osteria di Tonino è stato un pò sopra le righe ma voluto, altrimenti Borghezio, Calderoli e Gasparri non avrebbero capito.....

venerdì 27 giugno 2008

IL FALLIMENTO DELL'ECONOMIA MONDIALE E LE GNOCCHE DI SILVIO

Mentre l'economia mondiale va a rotoli (anche oggi il governatore della banca d'Italia Draghi ha detto che la situazione è critica, naturalmente non può dire che da qui a fine anno migliaia di società falliranno), noi italiani non facciamo altro che parlare delle telefonate di Berlusconi al presidente della Rai.
Mentre il prezzo del petrolio aumenta inesorabilmente ogni giorno (e con esso il prezzo dei carburanti, luce e gas), noi italiani pensiamo a dove andare in vacanza quest'estate e a prendere un nuovo prestito per pagarle, magari da quelle società finanziarie che praticano tassi da usura.
Mentre Israele minaccia di attaccare l'Iran, noi italiani ci appassioniamo per le nozze Briatore-Gregoraci.
Mentre in Zimbabwe continua la dittatura di Mugabe, noi italiani ci indigniamo per la sconfitta dell'Italia agli europei.
Poi non lamentiamoci che le elezioni vengano vinte dal Caimano, è quello che ci meritiamo.

giovedì 26 giugno 2008

VERONICA, SILVIO E LE FANCIULLE DI AGOSTINO SACCA'

Cara Veronica,
sono da sempre un tuo ammiratore; vivere accanto a Silvio non dev'essere facile soprattutto adesso che, con il passare degli anni, mostra sempre più di frequente momenti di confusione mentale.
Te lo chiedo con il cuore, perchè non lo lasci? Certo dovresti rinunciare a un pò di soldi (ma anche a molti debiti) e al Foglio di Ferrara ma meriti molto di più. E poi diciamolo, sta facendo di tutto per renderti ridicola agli occhi di tutti. Non fa altro che vantarsi delle sue conquiste, ormai la villa in Sardegna è diventata un harem. Per non parlare delle telefonate all'amico Agostino Saccà al quale ha ormai raccomandato migliaia di ragazze allo scopo di rovesciare il precedente governo. Ma diciamolo, se non fosse stato per l'eroico Mastella saremo ancora qui con Prodi presidente del consiglio.
Dai Veronica, fa una cosa sensata, mollalo e lascialo alle sue fanciulle.

mercoledì 25 giugno 2008

APPELLO ALLA MAGISTRATURA: NON FATE PIANGERE NONNO SILVIO

Cari magistrati, fate i bravi.
Nella nostra società i nonni sono ormai lasciati soli e abbandonati al loro destino. Con il caldo di questi giorni poi sono ancora di più in difficoltà.
Purtroppo non fa eccezione il nonno più amato dagli italiani, nonno Silvio.
Nell'ultimo mese non fa altro che piangere ed è sempre più triste. Oggi addirittura ha iniziato a delirare.
Mi fa una pena vederlo ridotto così!
Non credeva che rubare una caramella fosse un reato così grave da scatenare l'ira di centinaia di magistrati. E poi si tratta di un fatto avvenuto molti anni fa.
Ha giurato più volte sulla testa dei nipotini che la caramella l'ha restituita e che il suo gesto è stato mal interpretato.
Perche non credergli?
E' così simpatico. Ed è bravissimo a raccontare barzellette.
Ceto qualche volta esagera un pò nel sottolineare la sua bravura nel conquistare le ragazze, ma si sa che quando si arriva ad una certa età i nonni si fanno forti con le parole e gli annunci visto che il resto non risponde più ai comandi....

IL VANGELO SECONDO SILVIO.

Sarà l'età, sarà il caldo, ma oggi il nostro caro Silvio ha superato se stesso intervenendo all'assemblea nazionale della Confesercenti.

Ha iniziato, col sorriso sulle labbra, ad evocare ricordi personali. Ha detto che ha passato tutti i suoi sabati da imprenditore in ospedale a trovare i suoi dipendenti malati, cosa che da quando è in politica non può fare più perché passa i "sabati mattina a studiare i dossier legali". A questo punto ha iniziato con un crescendo dapprima a raccontare i suoi "difficili" rapporti con la magistratura davanti ad una platea silenziosa e via via più attonita, poi ad attaccare in maniera sempre più dura e concitata, man mano che dall'assemblea si levavano fischi, e grida sempre più forti.

Ecco le frasi più inquietanti:

"I giudici politicizzati sono una metastasi della nostra democrazia".

"Molti pm mi vorrebbero con le mani legate", ha aggiunto incrociando le mani per mostrare plasticamente all'assemblea come lo vorrebbero secondo lui alcuni giudici. Ha poi ridetto che si vorrebbe sovvertire il risultato elettorale ed ha attaccato l'opposizione che non lo sostiene in questa sua battaglia contro la magistratura.

"Il mio interesse sarebbe stato quello di andare via dalla politica, dal Paese e di godermi i soldi che mi sono meritatamente guadagnato in tanti anni di attività".

"La democrazia è in libertà vigilata: quando l'opposizione non capisce questo non c'è più possibilità di dialogo, si spezza... l'hanno voluto spezzare loro, ma non lo vogliamo noi con una opposizione che è rimasta indietro ed è giustizialista", ha aggiunto mentre dalla platea si levavano ancora più sonori fischi e grida intervallati da qualche applauso.


Ogni commento mi sembra superfluo. Il fatto che il sabato andasse a trovare i suoi dipendenti malati è da libro Cuore...con questa rivelazione si è assicurato il voto dell'unica casalinga che non lo aveva votato alle ultime elezioni.
Sul fatto che "i giudici politicizzati siano una metastasi della democrazia" lo invito a documentarsi su cosa sono le metastasi e su cos'è la democrazia. Poi potrebbe andare a trovare alcuni malati di cancro così si renderà conto della bestialità che ha detto.
Sul fatto che poteva andare via dall'Italia e godersi i soldi all'estero, evidentemente non aveva soldi a sufficienza per comprare il biglietto dell'aereo. Comunque è ancora in tempo, ma deve affrettarsi che l'Alitalia ha pochi giorni di vita.
Sul fatto che l'opposizione non lo appoggia nelle sue battaglie, purtroppo per lui ci sono ancora persone che ragionano con la propria testa, poche ma ci sono.

sabato 21 giugno 2008

UN UOMO SOLO AL POTERE. E NOI PAGHIAMO....

E' tornato il Caimano (cainano per gli amici)!
Finalmente!
Ne sentivamo la mancanza. I soliti ingenui, con in testa Veltroni, si erano illusi che era cambiato, che era impazzito, invece no eccolo più dittatore e vendicativo che mai.
Dopo la stagione degli annunci è passato subito ai fatti con una serie di provvedimenti a favore della collettività.
Via l'ICI sulla prima casa (sei grande, risparmierò 50 euro all'anno).
Via le intercettazioni telefoniche (ma non servivano ad arrestare i delinquenti?).
Divieto di pubblicarle sui giornali (ma così come facciamo ad essere informati?).
Sospensione dei processi che trattano reati punibili con condanne fino a 10 anni (quindi niente condanne per chi ha rubato nelle nostre case, per chi ha violentato le nostre donne?. Si ma solo per i reati commessi fino al 2002. Più incostituzionale di così si muore).
Introduzione della Robin Hood tax (cosa ci guadagna la collettività? Sicuramente un ulteriore aumento dei carburanti. Le compagnie petrolifere, a dirla con Di Pietro, mica c'hanno scritto "giocondo" sull'oggetto sociale?).

venerdì 20 giugno 2008

VELTRONI: "IN PIAZZA IN AUTUNNO". PERCHE' PRIMA COSA DEVI FARE...

«In autunno una grande manifestazione nazionale». Il segretario del Pd Walter Veltroni, nel suo discorso d'apertura all'assemblea costituente del Partito democratico che si tiene alla fiera di Roma, inizia criticando duramente la norma «salvapremier» approvata dal Senato all'interno del decreto sulla sicurezza. È una norma che «stravolge il senso del provvedimento» e tra l'altro «colpisce il ruolo di garanzia del Capo dello Stato».

«Ci ha preoccupato e indignato ma non sorpreso lo strappo consumato sulla sicurezza. È stata un'occasione perduta, forse definitivamente» ha aggiunto Veltroni parlando sui rapporti con la maggioranza e lo «strappo» di Berlusconi sulla cosiddetta norma salva-premier.

«Siamo preoccupati per l'Italia - ha sottolineato Veltroni - che rischia di perdere una nuova occasione per darsi un sistema politico maturo». «Siamo preoccupati, ma non sorpresi. In tutti questi mesi il Partito democratico ha cercato di portare l'Italia fuori dal passato», proseguito Veltroni aggiungendo: «La nostra non era solo una mano tesa, era anche un guanto di sfida». Ma il centrodestra non ha saputo cogliere l'occasione ma questo, «proprio l'inadeguatezza del centrodestra apre davanti a noi una grande opportunitá. È proprio adesso che i nostri avversari hanno messo in mostra, ancora una volta, i loro limiti radicali, che noi non dobbiamo ricadere in antichi vizi e ripetere vecchi errori: se lo facessimo, ci giocheremmo la possibilitá di diventare maggioranza nel paese».

«Non ci siamo, onorevole Berlusconi. Oggi siamo noi a dirlo, in autunno sarà una larga parte degli italiani che noi chiameremo a raccolta per un'azione di protesta e di proposta in tutto il Paese e culminerà con una grande manifestazione nazionale» ha detto ancora il leader del Pd.

«Oggi la destra ha smesso di innovare. Sembra scommettere piuttosto sulla paura che i grandi cambiamenti in atto stanno suscitando in tutti i settori sociali. E sembra voler promettere più protezione che innovazione. In una parola, la destra, ha concluso la fase di innovazione e venticinque anni dopo, è tornata conservatrice» ha aggiunto Veltroni.

Poi Veltroni ha affrontato il nodo della collocazione europea del partito: «La nostra è un'identità nuova in Europa e come tale è un'identità che è e resterà autonoma. Ma autonomia non significa solitudine e tanto meno può significare dividersi tra di noi in gruppi diversi che richiamino le vecchie provenienze». «Noi stiamo costruendo una soluzione - ha affermato Veltroni - che consenta al nostro partito di armonizzare la sua autonomia e identità senza che questo significhi isolamento in Europa. Stiamo costruendo relazioni strette con il Pse, con i liberal democratici europei, con i democratici americani. Per favorire il formarsi di un grande campo dei riformisti dei democratici e dei progressisti sia in Europa che nel mondo». Per quanto riguarda il Parlamento di Strasburgo, ha aggiunto Veltroni, «sarà un fatto nuovo se i socialisti come è da auspicare favoriranno la nascita di un nuovo gruppo aperto a forze che non facciano parte del Pse».

Bisogna mescolare le culture diverse del Pd senza riprodurre «le vecchie correnti dei vecchi partiti» e senza «che proliferino le correnti personali» ha detto ancora illeader del Pd. «Siamo un grande partito, aperto e plurale - ha sostenuto Veltroni - dobbiamo quindi imparare a considerare una ricchezza l'inevitabile articolazione interna, farne una risorsa per il partito, sul piano delle idee, delle proposte, delle risorse umane». «Perchè ciò accada - ha proseguito il leader del Pd - è importante promuovere la mescolanza tra le culture, le ispirazioni, le provenienze. E comunque questo è il mio sforzo». In ogni caso, ha aggiunto, «quel che non può accaderere è che proliferino le correnti personali mentre il partito deperisce».

Poi Veltroni ha aperto verso l'Udc: «Voglio qui rassicurare Pierferdinando Casini: noi riconosciamo il ruolo dell'Udc e abbiamo apprezzato il coraggio col quale ha saputo difendere la sua autonomia, anche se questa si sarebbe certo dispiegata con più successo se non si fosse aspettato l'ultimo momento e la decisione di Berlusconi di porre fine alla Casa della libertà».

(DA CORRIERE.IT)


Caro Walter, mi dispiace ma non vedo un'opposizione dura ma solo un ritorno al passato. Dopo le ultime decisioni del governo (limite alle intercettazioni, norma blocca-processi), mi aspettavo qualcosa di più.
L'opposizione va fatta in Parlamento e non nelle piazze.
La manifestazione di settembre mi sembra inutile, perchè allora non farla ora?
Forse perchè adesso devi guardare gli europei in tv?
Oppure devi andare al mare?
Se si continua così Berlusconi governerà ancora per anni e anni.

giovedì 19 giugno 2008

TELEFONATA (INTERCETTATA) TRA DONADONI E BERLUSCONI. SULLA STRATEGIA VINCENTE PER BATTERE LA SPAGNA TRA RICUSAZIONI,SOSPENSIONI E INTERVENTI MILITARI

Berlusconi: pronto?
Donadoni: buongiorno Silvio, sono Roberto. Ti prego aiutami, sono disperato.
B: Figliolo, non ti devi preoccupare, risolverò tutto io.
D: e come?
B: ti annuncio fin d'ora che ho messo a punto una strategia vincente. Intanto vediamo come va la prima ora di gioco. Poi se le cose dovessero andar male chiederò la ricusazione dell'arbitro, in quanto un arbitro di estrema sinistra non può giuducare una partita in cui gioca una nazione comunista come la Spagna.
Se la ricusazione non verrà accettata chiederò la sospensione della partita. Se anche questa mia richiesta non verrà presa in esame, invierò immediatamente 3.000 soldati.....


Speriamo che l'Italia non abbia bisogno di certi aiuti....vinca il migliore e se sarà la Spagna onore alla Spagna, senza parlare di arbitri o delle scelte di Donadoni.
La realtà va accettata e non manipolata o sospesa caro Silvio.

lunedì 16 giugno 2008

LA LETTERA DI BERLUSCONI A SCHIFANI. E' L'INIZIO DELLA DITTATURA

Ecco la lettera che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha inviato al presidente del Senato Renato Schifani. Il testo è stato diffuso da Palazzo Chigi.

«Caro Presidente, come Le è noto stamane i relatori senatori Berselli e Vizzini, hanno presentato al cosiddetto 'decreto sicurezza' un emendamento volto a stabilire criteri di priorità per la trattazione dei processi più urgenti e che destano particolare allarme sociale. In tale emendamento si statuisce la assoluta necessità di offrire priorità di trattazione da parte dell'Autorità Giudiziaria ai reati più recenti, anche in relazione alle modifiche operate in tema di giudizio direttissimo e di giudizio immediato. Questa sospensione di un anno consentirà alla magistratura di occuparsi dei reati più urgenti e nel frattempo al governo e al Parlamento di porre in essere le riforme strutturali necessarie per imprimere una effettiva accelerazione dei processi penali, pur nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali. I miei legali mi hanno informato che tale previsione normativa sarebbe applicabile ad uno fra i molti fantasiosi processi che magistrati di estrema sinistra hanno intentato contro di me per fini di lotta politica. Ho quindi preso visione della situazione processuale ed ho potuto constatare che si tratta dell'ennesimo stupefacente tentativo di un sostituto procuratore milanese di utilizzare la giustizia a fini mediatici e politici, in ciò supportato da un Tribunale anch'esso politicizzato e supinamente adagiato sulla tesi accusatoria. Proprio oggi, infatti, mi è stato reso noto, e ciò sarà oggetto di una mia immediata dichiarazione di ricusazione, che la presidente di tale collegio ha ripetutamente e pubblicamente assunto posizioni di netto e violento contrasto con il governo che ho avuto l'onore di guidare dal 2001 al 2006, accusandomi espressamente e per iscritto di aver determinato atti legislativi a me favorevoli, che fra l'altro oggi si troverebbe a poter disapplicare. Quindi, ancora una volta, secondo l'opposizione l'emendamento presentato dai due relatori, che è un provvedimento di legge a favore di tutta la collettività e che consentirà di offrire ai cittadini una risposta forte per i reati più gravi e più recenti, non dovrebbe essere approvato solo perchè si applicherebbe anche ad un processo nel quale sono ingiustamente e incredibilmente coinvolto. Questa è davvero una situazione che non ha eguali nel mondo occidentale. Sono quindi assolutamente convinto, dopo essere stato aggredito con infiniti processi e migliaia di udienze che mi hanno gravato di enormi costi umani ed economici, che sia indispensabile introdurre anche nel nostro Paese quella norma di civiltà giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello Stato e degli organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa prescrizione, per la loro durata in carica. Questa norma è già stata riconosciuta come condivisibile in termini di principio anche dalla nostra Corte Costituzionale. La informo quindi che proporrò al Consiglio dei ministri di esprimere parere favorevole sull'emendamento in oggetto e di presentare un disegno di legge per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato.
Cordialmente, Silvio Berlusconi».

Lettera che ha dell'incredibile. Non vedo come la sospensione di migliaia di processi sia un provvedimento a favore della collettività. Non credo che in questo modo si raggiunga la 'certezza della pena' promessa in campagna elettorale.
L'unica che può puntare i piedi è la Lega (Alleanza Nazionale è ormai una colonia dal Pdl), non ci resta che sperare che Bossi ce l'abbia ancora duro.

domenica 15 giugno 2008

LE BARZELLETTE DI TREMONTI SONO BELLISSIME

In settimana il governo approverà la Robin Hood tax proposta dal genio italiano nonchè super-ministro dell'economia Tremonti. Con questa tassa (che lui stesso ha definito bellissima), si tasseranno gli extra-profitti delle compagnie petrolifere per redistribuire poi le risorse ottenute "a quelle persone che hanno bisogno di cibo". Verrà aumentata la tassazione anche per banche e assicurazioni.

Ce le vedete le compagnie petrolifere, le banche e le assicurazioni che perdono soldi? Naturalmente le maggiori tasse che verseranno allo stato saranno recuperate con nuovi balzelli per noi poveri contribuenti.

sabato 14 giugno 2008

TOLLERANZA ZERO...CONTRO MAGISTRATI E GIORNALISTI (LA VENDETTA DI BERLUSCONI)

Mano pesante, anzi, pesantissima, non solo sul ricorso alle intercettazioni, ma anche sul diritto di cronaca. Tutti soddisfatti nella maggioranza (i ministri della Lega al momento del voto si sono chiusi bocca e orecchie), a cominciare da Berlusconi perché «la privacy dev'essere assoluta». Naturalmente la privacy dei potenti. Credo sia una scelta contraddittoria perché si limitano le indagini proprio per quei reati di grave allarme sociale (furto, rapina, sfruttamento della prostituzione) ai quali il Governo, neppure un mese fa, aveva giurato di dare battaglia con il decreto sicurezza (o forse le parole del premier erano state mal interpretate). Ma si sa, la coerenza non è di casa ad Arcore.
La stretta, in effetti, è micidiale, a cominciare dal divieto assoluto di pubblicare notizie - qualunque notizia - sulle inchieste, fino all'inizio del dibattimento. Il silenzio imposto alla stampa è totale, anche se sugli atti di indagine non c'è più il segreto: di un arrestato si potrà dire o scrivere il nome e il cognome, forse il reato, ma nulla sulla vicenda, nulla sulle ragioni dell'arresto e dell'apertura dell'inchiesta né, tanto meno, su quelle a sua discolpa. Chi lo fa, rischia 6 mesi di carcere. Peggio ancora se la pubblicazione riguarda intercettazioni telefoniche – qualunque intercettazione – perché in questo caso il carcere sale a 3 anni. Con la nuove legge, ad esempio, non sarebbe mai stato possibile dare notizia delle telefonate da cui è emerso lo scandalo della clinica degli orrori «Santa Rita» di Milano. Inoltre, per scoraggiare ulteriormente la tentazione di informare l'opinione pubblica sulle inchieste in corso, il Governo ha previsto che a pagare siano anche gli editori, con una multa che potrà andare da 50mila a 400mila euro.
Ma il silenzio è imposto anche ai magistrati. Rischiano fino a 5 anni di carcere, se rivelano atti coperti da segreto.
Il Governo ha equiparato alle intercettazioni anche i tabulati telefonici, le immagini visive, le intercettazioni ambientali: potranno farsi solo per 3 mesi, previa autorizzazione di un giudice collegiale. Diventerà, dunque, problematico fare riprese preventive negli stadi, per registrare eventuali violenze; o piazzare telecamere dove si spaccia droga. Quanto ai reati intercettabili, non vi rientrano il sequestro di persona, l'estorsione, la rapina, lo sfruttamento della prostituzione, l'associazione a delinquere, il falso in atto pubblico. Una norma transitoria salva i procedimenti in corso, come quello sul sequestro di Abu Omar o l'indagine sulla clinica di Milano, che con le nuove norme non sarebbero neppure esistiti.
Il Governo ha tra l'altro escluso che le intercettazioni possano essere utilizzate in procedimenti diversi da quelli in cui sono state disposte.



Divieto di pubblicazione
Vietata la pubblicazione di atti di indagine preliminare e di quanto acquisito al fascicolo del Pm o del difensore, anche se non sussiste più il segreto, fino alla fine delle indagini preliminari o dell'udienza preliminare. Inoltre, è vietato pubblicare le intercettazioni che devono essere distrutte
Collegio di tre giudici
L'intercettazione va chiesta a un collegio di di tre giudici e non potrà durare più di tre mesi

Questi i delitti compresi:
Delitti colposi puniti con una pena non inferiore a 10 anni di reclusione
- Criminalità organizzata (mafia, camorra, 'ndrangheta)
- Terrorismo
- Rapina aggravata
- Estorsione aggravata
- Sequestro di persona a scopo di estorsione
- Traffico d'armi
- Riduzione in schiavitù
- Prostituzione minorile
- Produzione e traffico aggravati di stupefacenti
- Delitti contro la pubblica amministrazione puniti con almeno 5 anni di reclusione (ad esempio concussione e corruzione)
- Pedofilia
- Ingiuria, minaccia, usura
- Molestia o disturbo attraverso telefono

Le ipotesi non comprese*
- Abuso di informazioni privilegiate
- Manipolazione del mercato
- Dichiarazione fraudolenta
- Calunnia
- Falsità del pubblico ufficiale
- Rialzo fraudolento dei prezzi e boicottaggio
- Omicidio colposo
- Incesto
- Sfruttamento della prostituzione
- Estorsione
- Maltrattamenti in famiglia
- Lesione personale grave
- Sequestro di persona
- Furto in casa
- Accesso abusivo a un sistema informatico
- Rapina semplice
- Usura
- Ricettazione
- Contrabbando
- Associazione a delinquere
- Bancarotta fraudolenta


* Già in base alla disciplina oggi in vigore le intercettazioni sono escluse per i reati puniti con pena fino a 5 anni


A voi il giudizio su questa vicenda, si era parlato di dittatura dolce ma qui siamo più vicini ad una dittatura e al bavaglio di magistrati e giornalisti.

(l'elenco dei reati ed altri dati sono stati presi su IL SOLE 24 ORE)

L'ETERNIT LASCIA IL POSTO AI PANNELLI SOLARI

La Regione Toscana finanzia e coordina un progetto per sostituire i vecchi tetti in eternit delle case popolari con pannelli fotovoltaici che producono energia pulita.

Lo ha annunciato l’assessore regionale alla casa Eugenio Baronti, spiegando che l’operazione avrà un costo pari a zero, grazie al fatto che i pannelli solari producono energia elettrica che, venduta, genera un ritorno economico, permettendo di coprire le spese sostenute.

L’iniziativa prevede l’intervento su circa 130 edifici di proprietà pubblica, per una copertura totale di 130mila metri quadrati. I lavori sono già stati effettuati su 26 palazzi, di cui 24 nell’area di Firenze e 2 nella zona di Massa-Carrara, e si concluderanno nel giro di 3 anni.

L’operazione è molto importante sia dal punto di vista ambientale ed ecologico che per quello economico. Anzitutto per la bonifica dei tetti delle case popolari della Toscana, molti dei quali realizzati in eternit che, come è noto, è composta da amianto, materiale dannoso per la salute. La sostituzione delle coperture in eternit con pannelli fotovoltaici consente, poi, la produzione di energia pulita, senza emissioni inquinanti nell’atmosfera. E’ stato calcolato che grazie a questi dispositivi sarà evitata l’emissione di 3,5mila tonnellate di Co2 all’anno. Per quanto riguarda il rendimento economico, i pannelli fotovoltaici installati sui 130 palazzi produrranno, in un anno, 5,5 milioni di kilowattora, consentendo il risparmio di oltre 8mila barili di petrolio.

In aggiunta, la vendita dell’energia elettrica prodotta farà guadagnare 64 milioni di euro in 20 anni, cifra sufficiente a coprire i costi dell’intera operazione, comprensivi di rimozione e smaltimento dell’eternit e installazione dei pannelli solari.

(DA ITALIANOTIZIE.IT)

Iniziativa sicuramente lodevole. Speriamo che sia fatta propria anche dalle altre regioni. Non risolverà i probelmi energetici dell'Italia ma è un piccolo passo in avanti. Non ci facciamo ingannare dagli annunci del governo che vuole costruire (quando e dove?) centrali nucleari spacciandole per sicure ed ecologiche.

venerdì 13 giugno 2008

Valentina Vezzali nella leggenda, sessantesima vittoria in coppa del mondo

Con la vittoria ottenuta sulla pedana de L'Abana (Cuba) Valentina Vezzali, già campionissima, aggiunge un'altra gemma alla sua strepitosa carriera sportiva, che già la vede nella storia della scherma mondiale. L'olimpionica di fioretto ha infatti conquistato la sessantesima medaglia d'oro, aggiudicandosi il Gran Prix Nancy Uranga di L'Avana, dopo aver superato in finale la russa Svetlana Boiko (4-1). A cadere sotto i colpi dellìatkleta azzurra sono state nell'ordine: la statunitense Erinn Smart (14-3), le russe Viktoria Nikichina (15-10) ed Olga Lobyntseva (15-4); la francese Adeline Wuilleme (15-9) e la polacca Malgorzata Wojtkowiak (15-8). Per la jesina si tratta del quarto successo stagionale dopo quelli di Salisburgo, Danzica e Shanghai.

I complimenti dell'allenatore. «Un complimento speciale va a Valentina, entrata oggi nella storia di questo sport» il commento del ct, Andrea Magro, dispiaciuto però per le altre azzurre che hanno tirato al di sotto del loro standard

Le altre azzurre. Sottotono la prova per le altre azzurre in gara: eliminata agli ottavi Benedetta Durando (ha chiuso al 12/o posto), mentre, ai sedicesimi, erano uscite Margherita Granbassi (19/a) e Ilaria Salvatori (20/a).

(da messaggero.it)

Consoliamoci con la Vezzali, campionessa di uno sport "minore" ma sano.

giovedì 12 giugno 2008

CAMORRA: UN PENTITO, HO SVERSATO PER 20 ANNI RIFIUTI TOSSICI

Undici indagati per disastro ambientale, aggravato dal favoreggiamento mafioso. Alla domanda 'dove' siano stati sversati, nel Casertano per vent'anni, i rifiuti tossici ricevuti da Gaetano Vassallo, un pentito che ha vuotato il sacco denunciando dieci fratelli, oggi però non si risponde. 'No comment' del questore e del capo della squadra mobile di Caserta. Balena davanti agli occhi la scena di 'Gomorra': quando Toni Servillo fa buttare una cassetta di pesche, regalo di una contadina di Mondragone.

Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo hanno fatto chiarezza, comunque, su uno dei segmenti dell'affare rifiuti in Campania: dalla fine degli anni '80, in una sorta di 'monopolio', la famiglia di questo imprenditore ha provveduto a sversare rifiuti solidi urbani e speciali, provenienti da diverse regioni italiane. Veleni scaricati in siti abusivi, che spuntavano proprio in "aree agricole densamente coltivate", o in discariche, autorizzate ma già sature e prive dei requisiti. Il primo risultato della confessione è un maxi-sequestro - realizzato all'alba di oggi da polizia e Guardia di finanza, coordinate dalla Dda di Napoli - che colpisce il patrimonio familiare degli 11 imprenditori: beni per 40 milioni di euro. Nell'elenco ci sono 45 appartamenti, un albergo a Castelvolturno, diversi negozi, 18 ettari di terreno, quote societarie e titoli, auto di lusso (anche una Jaguar) e imbarcazioni.

Non si sa però da dove provenissero i rifiuti: agli atti, si apprende da fonti giudiziarie qualificate, non risulta una confessione in tal senso. Vassallo ha raccontato di avere sempre "ricevuto e sversato i rifiuti"; ma avrebbe anche precisato di non essere mai stato lui a prelevarli, e di non poter dire con certezza chi ci fosse dietro.

Secondo gli inquirenti, smaltendo i rifiuti clandestini, gli indagati hanno provocato una "significativa alterazione" dell'ambiente circostante. Con l'obiettivo di assoggettare le comunità locali agli interessi del clan dei 'Casalesi'; del gruppo di Francesco Bidognetti, in particolare, che in questi giorni è sotto i riflettori per una serie di agguati tesi a colpire chiunque stia collaborando con la magistratura: come Michele Orsi, ammazzato il 1 giugno. La famiglia di Vallone aveva infatti costituito un monopolio di impresa nel settore dei rifiuti, abbattendo i costi degli smaltimenti, e ricavando un finanziamento stabile per il clan. 'Gomorra' non è un film.

(da ansa.it)

E' proprio vero, Gomorra non è solo un film ma la cruda realtà.

mercoledì 11 giugno 2008

L'ULTIMA BARZELLETTA DI BERLUSCONI: VOLONTARI DA TUTTA ITALIA PER TOGLIERE I RIFIUTI DALLE STRADE

Non saranno tollerate manifestazioni violente che impediscano di risolvere il problema sanitario legato alla presenza dei rifiuti sulle strade. Che saranno raccolti e convogliati nelle discariche già individuate in attesa che vengano realizzati i termovalorizzatori. Lo ha confermato oggi il premier Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa tenuta a Napoli dopo un vertice sull'emergenza pattume. La costruzione degli inceneritori di nuova generazione, ha detto Berlusconi, è una «strada obbligata», così come l'utilizzo dell'esercito per sorvegliare gli impianti. «Andrà però avviata anche la raccolta differenziata - ha aggiunto Berlusconi - che sarà sostenuta da un'ampia campagna di informazione. Stiamo pensando a volontari da tutta Italia che possano dare una mano nella rimozione dei rifiuti dalle strade e per la consegna dei contenitori per la separazione domestica dei rifiuti».

In precedenza Berlusconi aveva incontrato l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe: «È stato un colloquio molto concreto, sono pieno di speranza». «C'è la volontà da parte del governo di attuare gli impegni assunti per Napoli», ha detto il presidente del Consiglio. «Ho sottolineato le esigenze dei giovani, il problema dell'occupazione e l'emergenza rifiuti». Il cardinale al termine dell'incontro ha salutato Berlusconi con un'espressione napoletana: «A Madonna v'accumpagne», alla quale il premier ha risposto in milanese. Sepe ha poi ammesso di non aver capito, ma, ha detto «Era qualcosa tipo "la Madonna ci aiuterà a lavorare».

L’arcivescovo di Napoli ha poi detto ai giornalisti di aver parlato con Berlusconi anche del destino di Chiaiano. Sepe, infatti, ha espresso preoccupazione circa la localizzazione di una discarica nelle ex cave di tufo: «È una posizione chiara, etica e morale, ma non tecnica e professionale. Lasciamo alle persone competenti decidere».

(da corriere.it)

Complimenti un'assoluta novità. Non ci avevamo pensato. Silvio riesce sempre a stupirci I soldati che non fanno niente dalla mattina alla sera sarebbero degli ottimi volontari. Anche tutti i parlamentari una volta a settimana potrebbero dare il buon esempio...

CARO SILVIO, MENO ANNUNCI E PIU' COERENZA

Caro Silvio,

vuoi vendicarti e condannare a 5 anni i magistrati e giornalisti "criminali" che fanno il loro lavoro (anche se a volte esagerano); ai medici macellai della clinica milanese (incastrati anche grazie alle intercettazioni telefoniche che vuoi eliminare)invece che fai gli dai un premio? Almeno una parola la potevi spendere...

Un pò di coerenza.

Non hai voluto incontrare il presidente iraniano perchè è un "guerrafondaio". Bush invece è un bravo ragazzo. Per non parlare del tuo caro amico Putin.

Un pò di coerenza.

La tua ministra dell'istruzione ha chiesto l'equiparazione degli stipendi di insegnanti e professori a quelli degli altri paesi Ocse. A quando lo stesso trattamento per gli operai? I professori non lavorano otto ore al giorno tutto l'anno e poi con tutte le ripetizioni in nero che fanno non se la passano così male..

Un pò di coerenza.

martedì 10 giugno 2008

MAGISTRATI, GIORNALISTI E POLITICI HANNO COMPLOTTATO CONTRO DE MAGISTRIS

L'ex procuratore generale di Catanzaro, Dolcino Favi, che ha avocato l'inchiesta "Why not", avviata da Luigi De Magistris sull'utilizzo dei fondi europei, è indagato dalla procura di Salerno per rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio, calunnia e diffamazione. Il dato emerge dalle 900 pagine della richiesta di archiviazione avanzata dai pm di Salerno per il sostituto procuratore Luigi De Magistris. Il fascicolo a carico del magistrato è stato aperto il 18 dicembre 2007. Favi è indagato in concorso con alcuni magistrati, giornalisti e politici calabresi nell'ipotesi che siano responsabili della «presunta strategia delegittimatoria ideata e attuata in danno del pubblico ministero De Magistris, e dei principali testi delle sue inchieste, per bloccare la sua azione inquirente».

I dettagli dell'inchiesta. Nell'inchiesta dei pm di Salerno è stata vagliata tutta l'attività investigativa di De Magistris a Catanzaro e i rapporti con i giornalisti. La procura campana ha ricostruito «in punto di fatto il contesto storico-ambientale in cui De Magistris ha operato negli anni della sua permanenza presso la procura della Repubblica di Catanzaro, l'oggetto delle sue indagini, le ragioni delle pressioni ed interferenze subite all'esterno e all'interno di un ambito giudiziario risultato fortemente condizionato dal perseguimento di interessi extragiurisdizionali, anche di illecita natura».
Emerge così, dalla richiesta di archiviazione, che:«Il complessivo compendio probatorio acquisito ha indotto quest'ufficio, nel dicembre 2007, a disporre l'iscrizione di procedimenti penali per gravi reati a carico di magistrati e altri soggetti operanti nel distretto giudiziario di Catanzaro,
attualmente in fase d'indagini coperte da segreto». Si tratta di due procedimenti penali in cui sono indagati magistrati calabresi, politici e giornalisti, alcuni dei quali lavorano per testate regionali. Si legge di un'altra ipotesi investigativa, quella «sulla indebita strumentalizzazione dell'attività di indagine, coordinate dalle procure di Matera e Catanzaro, nei confronti di collaboratori di polizia giudiziaria e giornalisti di cronaca giudiziaria». Procure che hanno indagato e perquisito, in procedimenti diversi, il giornalista del Corriere della Sera Carlo Vulpio e la cronista del Quotidiano di Calabria Chiara Spagnolo.

Le tre indagini condotte da De Magistris. Al centro dell'inchiesta di Salerno figurano tre indagini condotte da De Magistris: "Poseidone" (revocatagli dal suo capo, riguardava la depurazione delle acque in Calabria), "Why Not" (avocatagli dal procuratore generale, riguardava l'utilizzo dei fondi europei) e infine "Toghe Lucane", l'ultima inchiesta nelle mani del pm, che ipotizza un comitato d'affari, in Lucania, composto da magistrati, politici e forze dell'ordine. E la maggior parte delle accuse per le quali si chiede l'archiviazione provengono proprio da "Toghe lucane", e per questa vicenda era stato denunciato dalla pm Felicia Genovese, dal procuratore di Potenza Vincenzo Tufano, dal suo aggiunto Gaetano Bonomi, e dall'ex capo della squadra mobile di Potenza Luisa Fasano. Tutti indagati da De Magistris nell'inchiesta. Tra gli atti inseriti nella richiesta di archiviazione anche un'intercettazione tra la pm Felicia Genovese, indagata da De Magistris, e un membro del Csm, Antonio Patrono (esponente di Magistratura Indipendente e presidente di quella prima commissione che aveva avviato una procedura per incompatibilità ambientale, poi superata dalla decisione della disciplinare nei confronti di De Magistris). I magistrati campani analizzano anche le numerose ispezioni ministeriali, interrogazioni parlamentari che, nell'arco di due anni, hanno portato alla condanna di De Magistris da parte del Csm, per la quale il pm ha presentato un ricorso ancora all'esame della Cassazione.

(da messaggero.it)

L'inchiesta di Salerno è la benvenuta. Purtroppo quando gli interessi in gioco sono enormi, la verità deve seguire strade molto tortuose.

venerdì 6 giugno 2008

SILVIO IV, BERLUSCONI E IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO (LO CHIAMERANNO TRINITA')

Dal giornale di Arcore di oggi.

Stamattina re Silvio IV è stato ricevuto in Vaticano dal Santo Padre Benedetto XVI. Il nostro re nel ricordare che anche lui è stato cattolico, ha annunciato di voler porre fine a tutte le guerre del mondo e di voler portare la pace e la sua parola in ogni angolo della terra. Ha inoltre annunciato che ospiterà nel proprio castello tutti i 700.000 immigrati clandestini presenti all'interno dell'impero.
Sua Santità ha apprezzato le parole del nostro re e lo ha nominato subito santo.
In segno di riconoscenza re Silvio IV ha donato al Papa un volume di poesie del sommo poeta Bondi e una copia con dedica del calendario di Suor Carfagna.

(il direttore Emilio Fede)



Dal giornale di Arcore di oggi.

Stamattina Berlusconi ha ricevuto una delegazione dell'opposizione per concordare le riforme da attuare al fine di migliorare il denore di vita degli italiani nonchè degli immigrati extracomunitari, in seguito al continuo aumento dei prezzi dei prodotti alimentari ed energetici. Walter Veltroni ha elogiato il nuovo clima di dialogo creato da Berlusconi, auspicando anche un'intesa sulle riforme istituzionali.

(il direttore Emilio Fede)


Dal giornale di Arcore di oggi.

Stamattina il nostro presidente del consiglio rispondendo ad alcune domande dei giornalisti ha confermato la linea della tolleranza zero nei confronti degli immigrati clandestini e ha annunciato che a breve sarà inserito nel nostro codice il reato di clandestinità.
Ha poi chiarito che ogni altra sua affermazione è stata mal interpretata.

QUELLE 70 MILA SCHIAVE DEL SESSO. PER IL RACKET AFFARI PER 1 MILIARDO DI EURO

Irina, sedici anni, comprata per 200 euro in Romania, picchiata dal protettore con una mazza da baseball se non guadagnava almeno 5 mila euro lungo i viali romani. Una schiava, umiliata e trattata come un animale: con le iniziali del suo aguzzino incise sulla pelle con un pezzo di vetro come un marchio di proprietà. Se passa il ddl anche lei verrebbe considerata un "soggetto pericoloso" come le oltre 70mila prostitute che si vendono ogni giorno in Italia, cercate ogni mese da ben nove milioni di clienti di cui il 70 per cento è regolarmente sposato.

Settantamila persone in vendita: 50% lucciole, 30% viados, 20% minorenni - gli uomini sono in minoranza, un migliaio a Milano e altrettanti ragazzi di vita a Roma calcola l'Arci gay - in un mercato del sesso a pagamento che ha un giro di affari presunto di novanta milioni di euro al mese, oltre un miliardo l'anno. Lavorano soprattutto in strada e per la maggior parte sono straniere - di oltre sessanta nazionalità dicono le statistiche della Caritas che ha raccolto il racconto di 4mila donne, soprattutto romene e nigeriane.

L'incubo dei loro viaggi della speranza finiti sui marciapiedi con l'inganno, di chi a casa aveva fatto liceo o università (28%) ed è arrivata sperando in un lavoro regolare ed è stata costretta, tra stupri, ricattati e minacce di riti woodoo, a mettersi all'asta per mantenere la famiglia all'est o in Africa. Ragazze in vendita alla luce del sole, sulle consolari, o invisibili come le cinesi, sfruttate come schiave in case d'appuntamento solo per connazionali nascosti nelle chinatown e scoperti solo dopo alcuni casi di aborti clandestini.

Straniere in strada, sempre più numerose, sempre più a prezzi stracciati - si parla ormai di 30 euro a rapporto - e le italiane a casa visto che appena possono si organizzano, hanno l'appartamento di proprietà che consente di scegliere i clienti e magari non avere il protettore. Le più tecnologiche si affidano ad internet e tra finte escort che offrono "solo" compagnia a 400 euro l'ora e altre che garantiscono sogni a luci rosse con foto esplicite nei loro siti, il mercato si amplia: si parla di altre 300mila i risultati su Google alla voce escort Italia.

Vendute, minacciate. I dati del ministero parlano di un 10% vittima del racket, costretto a prostituirsi perché minacciata o hanno minacciato i parenti, i figli rimasti in patria. Parole che si trasformano in realtà nella maggior parte dei casi: ogni anno sono una ventina le lucciole uccise, il 14 per cento è stato ingannato e violentato prima di essere sbattuto sulla strada, negli ultimi sei anni 37mila sono state accompagnate ai servizi medici o sociali.

Clandestine soprattutto, e per questo schiave senza diritti: obbligate a prostituirsi senza preservativo per far pagare di più i clienti - (l'80 per cento degli uomini chiede di farlo senza condom), costrette a vendersi anche incinte, lasciate sul marciapiede 12 ore al giorno con la pancia che cresce perché il loro corpo frutta dai 5.000 ai settemila euro. Sette le regioni con la maggiore presenza di prostitute di strada: Lazio, Lombardia, Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Abruzzo.

(da repubblica.it)

Articoli come questo non sono da commentare ma solo da leggere. Semplicemente agghiacciante. Tutti sanno ma si girano dall'altra parte. Berlusconi si occupi di combattere le mafie italiane e straniere e lasci stare gli immigrati che lavorano onestamente.

giovedì 5 giugno 2008

VERTICE FAO, DOCUMENTO DELUDENTE. (LA FAME NEL MONDO CONVIENE A TROPPI)

Il documento finale del vertice Fao è «deludente rispetto alle premesse» ed è stato fortemente criticato da molti Paesi sudamericani. Il giudizio «deludente» è del ministro degli Esteri, Franco Frattini, che ha partecipato alla registrazione della trasmissione Economix su Rai educational. La dichiarazione finale, ha osservato infatti il titolare della Farnesina, «purtroppo è stata molto diluita rispetto alle ambizioni iniziali». E poi, ha concluso, se i leader mondiali non riescono a mettersi d'accordo almeno per evitare gli sprechi «in una situazione di drammatica emergenza alimentare questo mi preoccupa».

Infatti il documento ha suscitato perplessità in molte nazioni sudamericane: in particolare Argentina, Venezuela, Ecuador, Bolivia, Nicaragua e Cuba. Caracas parla di una «regressione» e denuncia «la mancanza di spirito umanitario», il rappresentante dell'Avana accusa la «politica di aggressione» degli Usa. Il delegato argentino ha insistito più volte per eliminare il termine «restrittivo» da un paragrafo del documento nel quale si riafferma «la necessità di ridurre l'uso di misure restrittive che potrebbe accrescere la volatilità dei prezzi a livello internazionale». In particolare l'Argentina chiedeva che fossero criticati anche i sussidi all'agricoltura dei Paesi industrializzati. «L'Argentina considera che quando si parte da diagnosi errate non si arriva a rimedi appropriati», ha detto il delegato di Buenos Aires. «Il silenzio non significa accordo», ha detto la rappresentante dell'Ecuador. Si tratta di obiezioni che dovrebbero essere contenute in dichiarazioni che potrebbero essere allegate al testo finale.

La fame? Una tragedia che coinvolge quasi un miliardo di persone. Ma può minare alla base anche la stabilità politica dei tanti Paesi colpiti da quel flagello. E provocare persino crisi internazionali. Ban Ki-moon lo dice a voce alta nella seconda giornata del vertice Fao, perché nessuno possa far finta di niente: «Con l'aumento dei prezzi alimentari ci sono già state e ci saranno altre rivolte del pane. Facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi». Il grido d'allarme del segretario generale dell'Onu viene raccolto da tutti i delegati dei 183 Stati rappresentati in questi giorni nella cittadella blindata, accanto al Circo Massimo. Ci sono già alcuni miliardi di dollari a disposizione e oggi, sull'emergenza rappresentata dalla crisi alimentare, si dovrebbe arrivare ad un documento comune, alla fine del maxicongresso.

(da corriere.it)

Parole...parole...parole....
La fame del mondo conviene a troppi per voler cambiare veramente la situazione attuale. Forse il presidente iraniano non aveva tutti i torti a dire che i paesi industrializzati sono governati da persone "incompetenti".
Quante persone si potevano sfamare con i soldi che si sono spesi in questi giorni per ospitare i delegati dei 183 paesi in gita a Roma? Cena di gala compresa?

BERLUSCONI: PROBLEMI ENORMI.NECESSARIO IL DIALOGO CON TUTTI

«Il dialogo è necessario. Lo è con l’opposizione, con le parti sociali, con tutti perché noi abbiamo una situazione difficile, molto difficile da governare». Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, torna a ribadire la sua ferma volontà di portare avanti una politica "colloquiante" che guardi al confronto con le forze politiche e non solo politiche del Paese come unica via possibile per cercare di risolvere i problemi comuni. «Siamo il Paese che come gli altri paesi dell'Europa soffre per il valore dell'euro, soffre delle esportazioni dei paesi orientali, soffre per l'aumento del prezzo del petrolio», ricorda il premier che, ai microfoni del Tg1, sottolinea come per affrontare i problemi «che sono enormi, occorrerebbe che tutti insieme ci tirassimo su le maniche e che si lasciassero da parte tutte le ideologie e le contrapposizioni per vedere di lavorare per il bene comune». La "formula", secondo il premier «è sempre la stessa: capire le esigenze degli altri, rispettare gli interessi degli altri e applicare nel concreto della politica quelli che sono i principi su cui si basa tutta la nostra dedizione al paese» che «sono poi i valori della tradizione cristiana» come «il rispetto degli altri a partire dai più umili, dai meno fortunati, dai malati, dai bambini, dalle donne e dagli anziani».

Berlusconi ha parlato anche dei rapporti con la Chiesa, alla vigilia dell'incontro con papa Benedetto XVI: «Mi piace sottolineare di aver ricevuto un complimento dal Papa precedente e dal precedente segretario di Stato - ha affermato il premier - e cioè che il governo Berlusconi era stato quello con cui lo Stato Vaticano aveva risolto meglio tutti i problemi tra le due entità statali». «Quella di domani (venerdì, ndr) - ha sottolineato il presidente del Consiglio - è un'occasione importante e credo si debba sottolineare il fatto che è una visita ufficiale tra lo Stato italiano e lo Stato vaticano».

(da corriere.it)

Alla vigilia dell'incontro con il Papa fa l'agnellino.
Tanto poi domani dirà che è stato mal interpretato e farà il lupo.
Per ridere un pò...il titolo del TG4 domani sera:SILVIO HA RICEVUTO IL PAPA E L'HA BENEDETTO....

mercoledì 4 giugno 2008

ALITALIA, TITOLO SOSPESO IN BORSA. DI PIETRO:IMPEACHMENT PER BERLUSCONI

Il titolo Alitalia è stato sospeso dalle contrattazioni di Borsa in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto legge che riavvia le procedure di privatizzazione della compagnia aerea. Borsa italiana fino a successivo provvedimento ha deciso di sospendere dalle negoziazioni le azioni ordinarie, le obbligazioni convertibili, i relativi strumenti derivati e anche le contrattazioni teoriche. Quindi oggi Alitalia non farà prezzo né in apertura d'asta né in chiusura come nei giorni scorsi. Poco prima della sospensione il titolo era arrivato a perdere il 2,25% sul prezzo teorico.

Il provvedimento prevede che il Consiglio dei Ministri, con propria delibera, possa individuare uno o più soggetti qualificati che, «anche nell'interesse di Alitalia, promuovano in esclusiva, per conto terzi ovvero anche in proprio, la presentazione di un'offerta, indirizzata all'azionista o alla società, finalizzata ad acquisire il controllo di Alitalia-Linee aeree italiane s.p.a. entro il termine indicato nella stessa delibera». Dalla data della delibera Alitalia «consente al soggetto individuato o a soggetti dallo stesso individuati quali interessati alla presentazione dell'offerta, previa assunzione di adeguati impegni di riservatezza, l'accesso ai dati e alle informazioni necessarie alla presentazione dell'offerta stessa».

Nel frattempo la commissione Trasporti della Camera ha approvato il decreto legge che concede il prestito-ponte ad Alitalia, riscritto dall’emendamento del governo che inserisce la norma che trasforma il prestito in patrimonio e quella che modifica le procedure di privatizzazione. L’esame sul «superdecreto» Alitalia da parte dell’Assemblea di Montecitorio riprenderà alle 19. Il voto finale, ha riferito il presidente della commissione Mario Valducci, è atteso per la giornata di giovedì. Il provvedimento passerà quindi al Senato per il via libera definitivo. Durante la riunione della commissione, l’opposizione ha presentato un emendamento, primo firmatario Michele Meta (Pd), a tutela dei livelli occupazionali della compagnia.

Sul tema Alitalia, intanto, Antonio Di Pietro attacca Berlusconi: «Bisognerebbe aprire una procedura di impeachment perché ha truffato il mercato - sostiene il leader dell'Italia dei valori - annunciando prima delle elezioni di avere una soluzione in mano». Secondo Di Pietro la condotta del premier è «di una gravità incredibile sia dal punto di vista morale che istituzionale e richiede l’intervento delle autorità di controllo nazionali ed europee». Quanto al decreto varato dal governo Prodi durante il periodo di ordinaria amministrazione prima del voto, Di Pietro puntualizza: «Abbiamo fatto il nostro dovere dando ad Alitalia un prestito-ponte perché Berlusconi diceva di avere già un acquirente per la compagnia; ha preteso 300 milioni di euro e ora li trasforma in capitale sociale», così ancora una volta «sarà Pantalone, cioè i cittadini, a pagare i debiti».

(DA CORRIERE.IT)

Parole sante quelle di Di Pietro. Dispiace che sia l'unico a denunciare quesa truffa nei confronti di noi cittadini. I 300 milioni di euro sono ormai persi nella voragine dei conti di Alitalia. E' evidente che la famigerata "cordata italiana" non esisteva.

MAFIA, IL 19% DEI DICIOTTENNI SICILIANI CHIEDEREBBERO LAVORO AI BOSS

Alla domanda "Stai per terminare gli studi e presto vorrai inserirti nel mondo del lavoro. Cosa faresti pur di ottenere un buon posto lavoro?" il 19% dei dciottenni che hanno votato per la prima volta alle politiche di aprile a Cefalu' (Palermo) hanno risposto che si rivolgerebbero anche a un mafioso. E' il risultato di un'inchiesta condotta dagli studenti dell'Itcg "Jacopo del Duca" di Cefalu' pubblicata sull'ultimo numero del giornale d'istituto diretto dalla professoressa Maria Guagliardito.
Hanno risposto al questionario 328 diciottenni delle basse Madonie che ad aprile sono andati a votare per la prima volta.
Pur di avere un lavoro, il 21% si farebbero raccomandare e il 45% cercherebbero di farsi assumere dimostrando quello che valgono senza alcuna raccomandazione. Il restante 15% darebbe il voto a chi lo chiede indipendentemente dalla propria ideologia politica. Alla domanda "Se tu o la tua famiglia doveste subire un'ingiustizia a chi ti rivolgeresti per chiedere aiuto?" il 16% hanno risposto che si rivolgerebbero alla mafia, il 18% alla politica e il 66% alle forze dell'ordine. Solo il 44% dei neo elettori reputano utile la sua prima esperienza di voto, il 33%, infatti, non conoscono il sistema elettorale e il 38% lo condividono. "I giovani che si rivolgono alla mafia -commenta Vincenzo Marguglio, dirigente scolastico dell'Itcg 'Jacopo del Duca'- sono, a mio parere, quelli che non si sentono in grado di programmare il loro futuro e risultano anche i meno impegnati nell'inventarsi un'attivita' lavorativa. Un altro motivo che spinge i giovani a chiedere aiuto alla mafia e' che in Sicilia ottenere un posto di lavoro non e' considerato un diritto ma un favore e questi favori, secondo un pensiero corrente, riuscirebbe a farli solo la mafia". (AGI)

Non credo che ci si debba scandalizzare per i risultati di questi sondaggi. Lo stato non fa molto per avere più fiducia da parte dei giovani.

martedì 3 giugno 2008

IL NUOVO ANNUNCIO CHOC DI BERLUSCONI

Festeggiare la repubblica con una parata militare è stata sicuramente una scelta infelice ed inopportuna.
Fortuna che Silvio ha rimediato con la sua contro-parata dittatoriale (a proposito spero che qualcuno tra la folla fosse li perchè pagato, altrimenti non mi sembra possibile che l'uomo possa essere così stupido).
All'evento ho dedicato questa breve poesia.

Avanza
benedicendo
ali
di folla
festante
annunciando
miracoli
e cordate
rivelando
"sono il nuovo messia"

Chissà, magari mi sarà utile quando sarà santo.....

lunedì 2 giugno 2008

BENEDETTO XVI GUARDA SOLO RETE 4 (SATIRA)

Sconcerto nel mondo religioso dopo le recenti affermazioni di Benedetto XVI in cui si dice felice per il nuovo clima di dialogo e serenità che regna in Italia.
La maggior parte dei parroci, che vive sulla propria pelle la situazione del nostro paese, ha subito pensato ad un rapido peggioramento delle condizioni psichiche del Santo Padre.
In altri ambienti ecclesiastici è stata avanzata l'ipotesi che le parole del Papa siano state mal interpretate.
Dopo alcuni giorni di panico si è finalmente giunti alla soluzione del mistero.
Sembra infatti che, in seguito ad un inspiegabile black-out, da metà aprile in tutto il territorio di Roma (compreso quindi il Vaticano) si veda solo un canale televisivo, RETE 4

Commento:è la prima cosa che mi è venuta in mente appena ho visto le dichiarazioni del Papa. Come si fa a chiudere entrambi gli occhi sulle continue proteste, non propio pacifiche, degli abitanti di Chiaiano a Napoli? O sulla caccia ai rom e agli immigrati in genere? Non mi sembra che ci sia un bel clima di dialogo.
Caro Ratzinger, l'Italia non è solo Berlusconi e Veltroni che dialogano sul nulla...

FESTA DELLA REPUBBLICA, BERLUSCONI CON LA FOLLA CHE GLI GRIDA SANTO SUBITO (INCREDIBILE ARTICOLO SU CORRIERE.IT, NEANCHE EMILIO FEDE OSEREBBE TANTO)

Forse anche per la pioggia che cadeva copiosa, l’intenzione di Silvio Berlusconi era quella di rientrare in macchina a palazzo Grazioli. Ma dopo la parata per la Festa della Repubblica in via dei Fori Imperiali, il premier cede alla tentazione del bagno di folla. Già salito in macchina ma bloccato dalla gente, Berlusconi decide: «Si va a piedi», dice alla scorta.

E parte così una vera e propria "controparata" del premier, salutata dal grido «Santo subito» partito dalle tribune: 45 minuti per percorrere poche centinaia di metri, tra due ali di folla incurante della pioggia. Il cordone di sicurezza fatica a tenere a distanza i sostenitori: chi vuole stringere la mano al premier, chi lo vuole fotografare, chi manda avanti i bambini, nonostante il rischio di essere schiacciati dall’entusiasmo degli altri fans. Fino a piazza Venezia, la passeggiata di Berlusconi è accompagnata dai cori e dalle urla di acclamazione delle due ali di folla che si sono formate. Poi il premier torna in macchina, ma prima sale ancora una volta sul predellino per salutare.

Sembra fatta per i cronisti, che finalmente respirano. Ma all’arrivo a palazzo Grazioli, altre decine di sostenitori attendono Berlusconi. Che non si sottrae. Altri dieci minuti a stringere mani, a rispondere deciso alle richieste che arrivano: «Risolveremo tutti i problemi». In particolare quello dei rifiuti di Napoli: «È chieno ’e munnezza!», ricorda un napoletano. Berlusconi è certo: «Lo risolveremo di sicuro». Nonostante la pioggia, una signora si produce in una pregevole esecuzione di "O sole mio". Poi, una battuta anche con i giornalisti: il bagno di folla «è stato veramente emozionante, mi spinge a lavorare, se possibile, ancora di più».

(da corriere.it)

Incredibile!
Non so se è impazzito il giornalista (l'articolo non è firmato), oppure i fan di Silvio. In confronto Emilio Fede è un comunista.

IL DIESEL? FACCIAMOLO DAL METANO

“L’idrogeno non salverà il mondo”. Lo afferma Duncan Macleod, vicepresident Hydrogen di Shell. E questa è già una notizia. Non ci sarà una soluzione unica per ridurre le emissioni delle automobili ma diverse alternative: “differenti per tecnologia ma soprattutto per area geografica e per questo non in competizione tra di loro” continua. E’ questo lo scenario futuro, una sorta di “puzzle energetico”, disegnato dai vertici Shell in un incontro a porte chiuse: “Inutile spingere il Brasile verso l’ibrido se ha l’etanolo, così come imporre i biocombustibili in Cina o in alcune aree d’Europa”, afferma Bill Spence vicepresident Future Fuel.

Parlando con un interlocutore, se vogliamo fuori dal coro, si scopre quindi che tutta quella Babele di soluzioni proposte dalle Case automobilistiche (elettrico, ibrido, biocombustibili, ecodiesel, …) non è altro che quello che ci aspetta per il futuro. E questo inizia ad essere chiaro. In questo federalismo dell’energia, però, ci sarà una soluzione principale? Una soluzione sulla quale Shell punta di più? “No - risponde ancora Spence che poi però sussurra: - di certo tra i biocombustibili di seconda generazione, l’idrogeno e il gtl, è su quest’ultimo che ad oggi ci sono i maggiori investimenti di risorse da parte nostra”. Il gtl è l’acronimo di gas to liquid, in parole semplici non è altro che un diesel ricavato dal gas metano. Insomma sarà possibile, ma in realtà lo è già, e questo è il punto di forza, avere il diesel senza più il bisogno del petrolio. Se consideriamo che utilizzando il gtl si riducono le emissioni di Pm10, NOx, HC e CO (ma non di CO2), il cerchio sembra chiudersi “senza però perdere di vista l’aspetto geografico”.

E proprio su questo arriva un’altra sorpresa, questa volta da Mike Copson, global marketing manager dei combustibili del futuro: “Proprio l’Italia potrebbe essere il territorio ideale per il gtl. Questo perché da sempre ha un’elevata percentuale di auto a gasolio, perché ha puntato sul metano (almeno per uso residenziale, ndr) e perché per esempio, è stato il primo paese europeo ad avere miscelato nel nostro diesel speciale (VPower) una piccola quantità di gtl”. Tanto più che poi arriva la confessione sull’idea della compagnia petrolifera anglo olandese: “Realizzare un corridoio europeo del gtl con una rete di distributori partendo da Torino, passando per Milano e la pianura padana per poi salire fino al Belgio”. Il futuro affascina come sempre ma il caro petrolio riporta subito con i piedi per terra: c’è speranza perché si arresti la sua corsa? Difficile dirlo. L’impressione è che il prezzo possa fermarsi ma non scendere. Ci sono troppi segnali negativi in gioco ora. La debolezza del dollaro per esempio: molti paesi produttori tengono alto il prezzo del barile per compensare la svalutazione del dollaro. C’è una forte attività speculativa che punta sul rialzo del prezzo e su questo guadagna cifre enormi. C’è poi la continua crescita della domanda da parte della Cina, che sicuramente non si arresterà. Ma c’è anche un aspetto positivo che in Shell sottolineano: il caro petrolio costringerà tutti ad accelerare sulle tecnologie in grado di sostituirlo, perché a questo punto sarà il mercato a richiederlo e non più la ricerca. Come dire, tanta speranza per il futuro, un po’ meno per il presente.

(da corriere.it)

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